I temi del lutto e della morte di un padre, proseguendo un filone letterario che viene da lontano, vengono vissuti in questo libro come una possibilità di trasformazione e di luce, di distacco anche ironico dall'inesorabile avvicendarsi del tempo. Le vicende di un padre che scompare, e si trasfigura in Arthur Rimbaud nei suoi ultimi giorni, si raccontano in uno squadernato diario poetico del figlio rimasto a gestire le burocrazie emotive della sua assenza. Un racconto che nasce ascoltando i luoghi che si fanno voce e i corpi che si fanno sasso, inseguendo defunti che guardano sé stessi, andando a visitare tombe che sono telefoni senza fili. La perdita è qui una metamorfosi personale, anche nel linguaggio e nello scrivere. È un'assenza che diviene capacità di pienezza, kit "in caso di perdita", e nuova educazione alla vita che poi si espande: di camera in camera, di casa in casa, di città in città, verso altri ritratti di "dispersi" che circondano il poeta, corpi naufragati e abbracciati nella Storia. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.